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L'epopea antieroica di uno che si ritrova a vivere in tempo di guerra; e più precisamente durante il secondo conflitto bellico mondiale. Ma sembra quasi dargli un peso tutto suo, che lui è persona abituata a guardare al di là, o sarebbe meglio dire attraverso, i problemi; che magari qualcuno potrebbe pure dargli dell'originale. E così, tra mille avventure e scorribande lungo le strade di una piccola cittadina padana, i fatti lo porteranno dal manicomio locale fin su sui monti, fianco a fianco del Comitato di Liberazione. Il tutto passando per un mulino, un camposanto e alcune lettere contraffatte. E poi di nuovo in città, per finire a fare lo scribacchino, a suo modo, dopo la Liberazione. Un romanzo che sposta la lente dai grandi palchi che si trovano nei libri di storia, per far caso a faccende di un minuscolo puntino sul mappamondo, importante probabilmente solo per chi si ritrova a farne parte. Che l'album personale sarà pur basato semplicemente su quel che si è vissuto, ma le foto lì raccolte finiscono comunque per costruire una breve pagina della memoria collettiva.